Library “Treasure Island”

NC17, Romantico, Fluff, Fantasy, Chanslash, WIP, Twincest not Related, AU, OOC, Smut, Food play, Angst (lieve)

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    Benvenute alle nuove ragazze, mi fa piacere avere nuove lettrici (:

    Titolo: Library “Treasure Island”
    Autore: ~Maryon‚
    Beta: SalatAlien
    Rating: NC17
    Genere: Romantico, Fluff, Fantasy, Chanslash, WIP.
    Avvisi: Twincest not Related, AU, OOC, Smut, Food play, Angst (lieve)
    Disclaimers: Non possiedo né i Kaulitz né i Tokio Hotel, tutto ciò che ho scritto non è reale e non è a scopo di lucro.
    Riassunto: -Tom, quanti anni hai?- Chiese infine il moretto sorridendogli. -Ventinove, tu?- Chiese a sua volta Tom e l'altro ridacchiò divertito. -Sedici.- Rispose Bill.



    Sesto Capitolo

    ´ Would you go out with me? `










    Tom strinse i fianchi di Bill adagiandolo contro il muro, mentre assaggiava le sue labbra con le proprie. Sorrise sentendo il minore afferrarlo per la maglia tirandolo di più a sé, sollevandosi sulle punte dei piedi per essere alla sua altezza. Il libraio fece scendere una mano sulla sua piccola vita e gliel'avvolse con il braccio, facendo collidere i loro petti.

    Non si era potuti vedere il giorno prima per via del lavoro di Tom che l'aveva tenuto occupato in libreria fino alla sera, così, visto che quel giorno il ventinovenne era dovuto andare a prendere il moretto a scuola, finalmente si erano rivisti. L'imbarazzo che c'era stato in macchina lungo tutto il tragitto era sparito. Si erano trattenuti fino a che non erano arrivati all'appartamento di Tom, poi questo aveva chiuso la porta e Bill aveva mugugnato sorpreso quando il libraio gli aveva preso il volto fra le mani baciandolo a fior di labbra.

    Il cuore del moretto aveva fatto un doppio salto all'indietro e il suo volto era diventato tutto rosso. Aveva guardato dritto negli occhi Tom, trovando quei pozzi d'ambra sorridergli e non era riuscito a non cingergli il collo con le braccia e ricambiare quel casto contatto, che ora si era più fatto più intenso.

    La mano del libraio stava vagando liberamente sulla schiena di Bill, trattenendosi dall'insinuarla sotto la sua maglia per toccare quella pelle sicuramente soffice come seta. Le labbra dei due erano bagnate dalla rispettiva saliva dell'altro, e l'unico rumore nella sala d'entrata era lo schiocco dei loro baci e i piccoli sospiri di piacere soffocati in gola.

    Bill sentiva il calore nel proprio stomaco aumentare, fremere ad ogni sensibile tocco dell'altro, anche al respiro del libraio che andava ad accarezzargli la guancia. Mugugnò contrariato quando sentì Tom indietreggiare e lo afferrò saldamente per le spalle seguendolo, senza staccarsi mai dalla sua bocca.

    Il ventinovenne sorrise e continuò a camminare all'indietro, sbattendo con il fianco contro l'angolo del mobile vicino alla porta della cucina. Gemette di dolore e Bill rise sulle sue labbra mordendogliele, e l'altro sorrise a sua volta, sbattendo poco dopo contro la sedia, inciampandoci quasi e Bill ridacchiò ancora.

    Tom leccò le sue labbra, dandogli uno schiaffetto sul sedere fino a quando, non essendosi reso conto di essere arrivato al divano sbatté con le gambe al bracciolo, perdendo l'equilibrio e cadendo all'indietro portandosi il moretto con sé. Bill urlò preso alla sprovvista, ritrovandosi con la faccia contro il petto di Tom che stava letteralmente ridendo divertito da quello che era successo. Bill posò le mani sul petto del librario tirandosi su, osservandolo mentre rideva e scuoteva la testa.

    -Sono un caso clinico.- Disse di se stesso e il moretto ridacchiò mettendosi a cavalcioni su di lui.

    -Facciamo con calma, altrimenti ti riempi di lividi eh!- Esclamò Bill e l'altro annuì. Prese le mani del librario e le fece mettere sui propri fianchi, mentre lui tornava a cingergli il collo con le braccia, avvicinandosi con il viso al suo.

    -Meglio?- Chiese facendo sfiorare le punte dei loro nasi e Tom annuì, si morse il labbro inferiore osservando i riflessi di miele delle iridi del moretto e gli passò una mano fra i capelli.

    -Sono contento di essere libero, ieri non ci siamo potuti vedere per colpa del lavoro.- Ammise facendo scivolare le dita lungo la guancia di Bill, che aveva chiuso gli occhi, volendosi godere a pieno quelle carezze.

    -Spesso mi prende troppo tempo, altre volte è bello stare rinchiuso fra tanti libri.- Spiegò facendo scivolare le dita sulle labbra del moretto che le dischiuse, lasciandosele accarezzare mentre lui gli baciava i polpastrelli.

    -Questa volta quale delle due?- Chiese Bill, riaprendo gli occhi e guardandolo.

    Tom sorrise e portò la mano sulla sua nuca, abbassandogli il capo e sfiorandogli le labbra con le proprie. -Troppo... Troppo tempo.- Sussurrò prima di tornare a baciare quelle labbra succose.

    Le percorse lentamente con la punta della lingua, facendole increspare e poi insinuò la lingua fra le sue labbra schiudendogliele, e l'altro sospirò lasciandolo fare, rilassandosi sopra di lui. Tom piegò il capo di lato, intrecciando le dita con i capelli del moretto, accarezzandogli il cuoio capelluto e leccando lentamente e con gusto il suo palato, giocando di sfuggita con il piercing che Bill aveva alla lingua. Le palpebre del moretto tremarono e si stese sul corpo di Tom, sistemandosi fra le sue gambe e si spinse contro la sua lingua.

    -Dio...- soffocò prima di baciarlo ancora, intrufolando questa volta lui la lingua nella bocca di Tom.

    Questo sorrise della sua intraprendenza e portò una mano sulla sua maglia, tirandola piano fino a scoprirgli la schiena leggermente incurvata. Solleticò con le dita i suoi fianchi magri, delineando con il pollice la sua anca destra, facendolo tremare. Bill boccheggiò, per poi assaggiare meglio la bocca del maggiore, facendo sbattere il piercing alla lingua con quello al labbro di Tom riuscendo a farli tintinnare.

    -Mhm... forse, dovremmo...- respirò affannato il librario. -Rallentare un po'.- Ammise deglutendo e staccandosi dalle labbra di Bill.

    Questi sbatté più volte le palpebre, cercando di tornare a respirare normalmente mentre stringeva la maglia di Tom. Lo guardò e si morse le labbra, per poi annuire confuso, si era lasciato prendere un po' troppo dall'entusiasmo. Anzi, lo avevano fatto entrambi.

    -Meglio, altrimenti poi io...- Tossì il moretto arrossendo e il librario girò il capo dall'altro lato, annuendo a sua volta.

    Bill scese da sopra di Tom e questo si stese sul fianco voltandosi per poi essere imitato dal sedicenne, mettendosi faccia a faccia con il compagno. Il librario gli accarezzò con le labbra delicatamente i zigomi arrossati e il moretto sorrise dolcemente a quel gesto, cercando di non gettarsi di nuovo addosso a lui.

    -I miei ormoni adolescenziali mi rendono tutto difficile.- Scherzò facendo ridere Tom, che gli mise dietro l'orecchio una ciocca di capelli, per poi abbracciarlo e stringerselo al petto.

    -I tuoi ormoni adolescenziali hanno un cattivo effetto sui miei ormoni, sono tornati a saltellare come quando avevo diciotto anni.- Ammise Tom sospirando allegro e si passò una mano sulla fronte, portando gli occhi al soffitto e sorridendo.

    -Uhm, è un bene spero?- Domandò divertito Bill, prendendogli la mano e intrecciandola con la propria.

    Tom arricciò le labbra, ondeggiando il capo da un lato e dall'altro lasciando in attesa di una risposta il moretto. Questi lo guardò, per poi aprire la bocca e tirargli un pugnetto al petto.

    -Non prendermi in giro.- Sbuffò mettendo su il suo solito muso.

    Il librario scoppiò a ridere e gli morse piano una guancia. -Se rischio un infarto, so a chi dare la colpa.- Mormorò baciandogli a schiocco lo zigomo.

    Bill spalancò gli occhi e sbuffò, andando a premere il viso nuovamente arrossato contro il suo petto muscoloso. Gli tirò l'ennesimo esile pugno, riuscendo solo a fare il solletico a Tom che comunque, rise e prendendogli il volto con una mano lo baciò sulle labbra lasciandolo sorpreso e senza fiato.

    -Su, che ne dici di mangiare?- Domandò Tom dopo aver assaggiato per qualche altro secondo la bocca del compagno.

    -Te?- Esalò ad occhi chiusi Bill, leccandosi le labbra e saltò sul posto quando il libraio gli pizzicò il fianco scoperto.

    Tom lo guardò inarcando un sopracciglio e gli diede anche una piccola botta in testa, trattenendosi dal ridere quando lo vide rotolare giù dal divano cadendo sul sedere. Il moretto mugugnò di dolore massaggiandosi il fondoschiena e guardò male il ventinovenne, così per vendetta lo afferrò velocemente dalla maglia e se lo tirò addosso sporgendosi per mordergli le labbra. Tom spalancò gli occhi sorpreso, posando le mani sul pavimento ai lati dei fianchi del ragazzino, socchiudendo poco dopo gli occhi godendosi quel bacio.

    Si tirò sulle ginocchia restando sopra Bill, posando una mano dietro la sua nuca e lasciando collidere le loro bocche e cozzare i loro denti mentre il moretto divorava la sua bocca. Bill allungò le braccia posando entrambe le mani dietro il capo di Tom, accarezzando i suoi capelli per poi lasciar scivolare le mani lungo il suo collo sfiorandolo con i polpastrelli freddi e fermandosi sulle sue spalle larghe, stringendole.

    Tom dischiuse le labbra fremendo a quel leggero tocco gelido e strinse a sé il ragazzino, sentendo una vampata stringergli lo stomaco. Sbatté più volte le palpebre, osservando da sotto le ciglia dorate il volto rilassato del ragazzino. Come poteva farlo sentire come un dodicenne se in quel modo, a dodici anni, non ci si era mai sentito?

    Bill mugugnò in disappunto e si sporse alla ricerca della sua bocca ma il libraio posò la fronte sulla sua sorridendo, restando semplicemente ad osservarlo e a stringerlo a sé. Era sereno; annusando il moretto poteva percepire una leggera fragranza di fragola e pesca che lo circondava sempre.

    Passò lentamente una mano fra i suoi capelli scostandoglieli dalla fronte e si specchiò negli occhi di Bill. -Che c'è?- Domandò questi sentendosi confuso dal suo comportamento.

    Il libraio si sedette per terra tirandoselo al petto e baciò la punta del suo naso, riuscendo a farlo diventare rosso. Amava riuscire a farlo. Prese a posare dei delicati bacio sulle sue guance, sfiorando le ciglia con le labbra e Bill chiuse gli occhi schiudendo le labbra, godendosi quelle premure amorevoli. Si sedette fra le sue gambe, stringendo la sua maglia fra le dita laccate di nero. Sospirò piegando il capo di lato, scoprendo una parte di collo che Tom si affrettò a baciare lentamente con le labbra umide di saliva. Soffiò sulla sua pelle appena baciata e bagnata, facendo rabbrividire l'altro che sorrise, sussurrando il suo nome.

    Tom posò i palmi aperti sulla sua schiena, percorrendola con movimenti circolari, scendendo fino alla vita per poi risalire fino alle spalle, scosse da leggeri fremi di piacere. Il moretto si morse il labbro inferiore con i denti, facendolo arrossare quando percepì invece i denti del libraio sul proprio collo e mordicchiare appena un lembo della sua carne bianca.

    Portò le mani sui pettorali del ventinovenne, delineandoli da sopra la maglia e andò poi alla ricerca della sua bocca con la propria, che ovviamente non attese molto prima di essere ricoperta dalle labbra di Tom. Restarono a baciarsi qualche altro minuto per poi staccarsi con uno schiocco delle labbra, che fece sorridere entrambi e si guardarono riprendendo fiato.

    -Finiremo per consumarci le labbra.- Scherzò Bill accoccolandosi al suo petto e l'altro rise dandogli pienamente ragione. Se lo strinse a sé premendo il naso fra i suoi capelli, inspirando il suo odore naturale e sospirò, odorava come i campi in fiore dove spesso aveva trascorso i pomeriggi con il nonno in campagna.

    -Hai un odore che è un mio ricordo.- Gli disse il libraio e il moretto alzò gli occhi su di lui non capendo appieno cosa volesse dire con quella frase.

    Tom gli portò i capelli dietro le orecchie e fece un lungo respiro. -Profumi di gigli, o almeno i tuoi capelli profumano di quello. Mio nonno aveva una casa in campagna, ci passavo spesso l'estate lì e mi ha lasciato la casa. E' immersa nel verde, un posto dove veramente puoi sentirti in contatto con la natura e be’, ecco c'è un prato dove mi portava più spesso rispetto agli altri. Era pieno di gigli.- Gli spiegò brevemente con gli occhi che brillavano, come ogni volta che parlava del nonno e di qualcosa che aveva vissuto assieme a quell'uomo.

    -Gigli.- mormorò a bassa voce il moretto. -Mi piacciono i gigli, sono bianchi come me.- Disse sorridendo. -E profumano di buono.- pigolò ridacchiando.

    Tom scosse il capo sorridendo e posò la fronte sulla sua. -Pensavo ad una cosa.- Affermò guardandolo occhi negli occhi. Il moretto si lasciò catturare dalla profondità dell'ambra degli occhi del ventinovenne, sorrise ed annuì aspettando che continuasse a parlare.

    -Possiamo dire, in un certo modo, che noi due ora ci frequentiamo, anche se in segreto.- prese fiato annuendo e lo guardò. -Forse ecco, potremmo anche uscire insieme, cosa ne pensi?- Domandò guardando Bill.

    Questi aveva spalancato la bocca ed iniziato a boccheggiare, ripetendo senza sosta “cioè tu” come un disco rotto, al quale bisognava dare una botticella per riprendersi. Tom corrugò la fronte e lo scosse. -Sei andato di testa?- Gli chiese.

    Bill scosse il capo riprendendosi e divenne rosso come il cielo durante il tramonto, deglutì a fatica e lo guardò. -Un appuntamento?- soffiò con voce flebile.

    Tom assentì sorridendo e andò a baciargli la fronte. -Ti andrebbe di uscire con me?- Chiese formalmente al ragazzo, che urlicchiò battendo le mani e gli cinse di colpo il collo facendolo finire con la schiena sul pavimento.

    -Sì, sì, sì. Ma sono domande da fare?- Borbottò imbarazzato e felice della domanda, agitando le gambe e riempiendo la sua bocca di piccoli baci, che riuscirono a far ridere il libraio. Questo si strinse il ragazzino addosso sorridendo felice, contento della reazione che aveva avuto. Non poteva aspettarsi di meglio dal moretto.

    Tom lo sollevò prendendolo per i fianchi, facendolo urlare e arrossire come un bambino, osservando le sue iridi che brillavano dalla felicità e riuscì a vedere la sincerità dei suoi sentimenti e di quello che stava provando. Se avesse potuto fargli sentire quanto scorresse velocemente il sangue nelle proprie vene, per colpa dell'emozioni che stava provando, glielo avrebbe mostrato.

    -Sei così... Bill.- Soffiò facendolo stendere sopra di sé e l'altro si passò una mano fra i capelli levandoseli da davanti gli occhi. Tom si sporse e prese fra due dita il suo mento, leccando le sue labbra fugacemente e soffiando poi su esse, appena bagnate con la propria saliva e l'altro rabbrividì.

    -Vogliamo programmare il nostro appuntamento?- Domandò e il moretto annuì prendendo a giocare con una sua treccina.

    -Direi di non optare la scelta ristorante, non voglio metterti a disagio e saremmo così sotto gli occhi di tutti che non potremmo fare niente.- Aggiunse e Bill si morse il labbro inferiore annuendo, dandogli perfettamente ragione.

    -Qualcosa di semplice.- Lo rassicurò il sedicenne.

    Tom arricciò le labbra posando il capo sul pavimento, osservando il soffitto e pensando ai vari posti che potevano andare bene per un appuntamento assieme. Serviva appunto un posto semplice, dove non dessero negli occhi e potessero, in caso fosse successo, tenersi per mano e scambiarsi qualche bacio. Un posto dove l'età passasse in secondo piano, dove si sentissero a loro agio e bene.

    -Cinema no, fast food mi sembra così da andare con un amico...- mormorò battendo le dita della mano destra sul suo fianco, mentre il ragazzino lo guardava speranzoso di qualche brillante idea. Sicuro che l'avrebbe avuta.

    -Ma aiutami anche tu, non stare lì impalato a fissarmi.- Scherzò Tom pizzicandogli il fianco e l'altro rise divertito, posando il mento sul suo petto, baciandogli il mento e facendolo sorridere spontaneamente.

    -E se...- iniziò a dire il ventinovenne grattandosi il capo arrossendo lievemente, destando l'interesse nel ragazzino. -Cosa?- Domandò questi infatti. -A te, sì ecco, il kebab piace?- Chiese Tom, sperando di non ricevere una risata come risposta e un bel “vaffanculo” da parte sua.

    -Scherzi vero?- Domandò Bill mettendosi a sedere sul libraio il quale aveva appena chiuso gli occhi. ´Ecco lo sapevo, stupido Tom. Perchè quando serve tiri fuori queste idee idiote e non fai qualcosa di decente? Ora ti manda a quel paese e se ne va, lasciandoti qui come un allocco.` Si disse mentalmente.

    -Io amo il kebab, potrei vivere solo di quello.- Trillò Bill battendo le mani entusiasto. -C'è uno non lontano da qui, vicino ai giardinetti pubblici che sono aperti la sera.- Ammise mordendosi le labbra e Tom lo guardò allibito. Gli era piaciuta come idea? Ce l'aveva fatta? Tirò un sospirò di sollievo, per fortuna.

    -Allora magari, andiamo a mangiare lì e poi una passeggiata al parco? O tu vuoi qualcos- Provò dire ma senza finire la frase, visto che le labbra del ragazzino stavano tranquillamente contro le sue in un bacio dolce e casto. Sorrise e chiuse gli occhi abbracciandogli la schiena attirandolo maggiormente a sé.

    -E' perfetto.- Lo rassicurò il sedicenne, sfregando la punta del naso sulla sua guancia e Tom sospirò rilassato, andando nuovamente alla ricerca della sua bocca, non riuscendo a farne a meno. Se ne stava drogando lentamente e sapeva, che se diventava dipendente da una persona o da qualcosa, nemmeno un intero esercito lo avrebbe scollato.











    Bill strinse il braccio di Elisa guardando l'ennesima vetrina, cercando qualcosa di carino da comprare e potersi mettere all'appuntamento con Tom. Voleva essere bellissimo, elegante e non troppo provocante, ma attirare ugualmente su di sé i suoi occhi così che non si scollassero un minuto da lui. Voleva essere magnifico, tutto doveva essere perfetto, non avrebbe permesso a niente di rovinare quella sera.

    -Allora, vuoi deciderti a fermarti a qualche cavolo di negozio o vuoi solo continuare a stritolarmi il braccio?- Domandò la ragazza, ruotando gli occhi e sorridendo davanti al broncio dell'amico.

    -Su Bì, abbiamo visto tanto roba bella nelle vetrine precedenti, entriamo in uno e troviamo qualcosa.- Propose e Bill sbatté un piede per terra scuotendo il capo.

    -Lo hai appena detto tu, erano belle, io le voglio eccezionali. Deve essere perfetto, devo essere perfetto per lui.- Sbottò con le guance rosse e la ragazza del suo migliore amico andò a pizzicargliene una. -Okay, va bene.- rispose e quello annuì, ritornando ad attaccarsi al suo braccio mentre giravano per le vie del centro.

    Continuarono a camminare finché Bill attirato da un maglioncino grigio, che addosso a quel manichino illuminato dalle luci della vetrina stava splendendo davanti ai suoi occhi. Dischiuse le labbra, immaginando sé stesso con quell'indumento, mentre nella sua mente stava già progettando cosa mettere con esso.

    -Bill, evita di sbavare sulla vetrina.- Lo prese in giro Elisa, tirandogli la maglia cercando di destarlo dalle sue fantasie. Il moretto sbatté un paio di volte le palpebre, tornando in sé e rise tirandosi dentro il negozio l'amica, che ruotò gli occhi sapendo di non poterlo fermare.

    Chiese subito alla commessa di poter vedere il maglioncino in vetrina e provarlo, quella annuì e Bill disse all'amica di aspettare la donna, mentre lui andava alla ricerca di uno o due cosette che aveva supposto stessero a pennello con quel nuovo indumento. Elisa sbuffò sorridendo e aspettò la commessa, per poi ringraziarla e prendere il maglioncino, aspettando l'amico ai camerini.

    Canticchiò fra sé e sé, per poi spalancare gli occhi quando il moretto gli passò davanti strappandogli il maglioncino ed entrando di corsa in uno dei camerini liberi.

    -Ehi, fammi vedere che hai preso!- Esclamò sbattendo un piede per terra e provando ad aprire la porticina del camerino, che però, Bill si era preoccupato di chiudere con il gancio alle proprie spalle.

    -Apri la porta.- Sbuffò Elisa battendo la mano sulla porta, ma non ricevette alcuna risposta. Incrociò le braccia al petto e si sedette sulla poltroncina guardando la porta del camerino dell'amico, tamburellando le dita nervosa, odiava aspettare. Conoscendo Bill, sapeva che ci avrebbe messo un'eternità per uscire.

    Aspettò una decina di minuti fuori e finalmente la porta del camerino si aprì, mostrando un Bill con indosso il maglioncino a collo alto grigio, con alle gambe un paio di pantaloni del medesimo colore anche se non più scuro. Un piccolo gilet di stoffa nera, tagliato come se fosse stato strappato e che si allungava verso le punte. Il moretto si avvicinò all'amica e allo specchio, facendo un giro su sé stesso per poi guardare Elisa.

    -Sei magnifico.- Trillò la ragazza alzandosi in piedi e guardandolo meravigliata. Lo aiutò a sistemarsi meglio il collo del maglione, girandogli il collo così che non lo soffocasse.

    -Dici?- Chiese guardandosi con la coda dell'occhio allo specchio e l'amica annuì baciandogli la guancia con amore.

    -Lo farai rimanere a bocca aperta.- Gli assicurò Elisa, per poi farlo girare completamente verso lo specchio rimanendogli alle spalle. Il moretto guardò il proprio riflesso arricciando le labbra, per poi girarsi sul fianco e osservarsi.

    -Non mi fanno il sederone vero?- Domandò, pronto per una crisi di nervi esistenziale. Respirò velocemente e allargò gli occhi. -Oddio sì, mi fanno il culone.- Piagnucolò mordendosi le labbra ed Elisa gli diede un pugnetto sul capo.

    Poggiò le mani sui fianchi guardando con un sopracciglio alzato l'amico del proprio ragazzo. -Ma sei scemo?- Chiese. -A parte che il culone non ce l'hai, questi pantaloni ti stanno un incanto!- Esclamò mentre Bill si massaggiava la testa dolorante.

    Arricciò le labbra e si guardò un ultima volta allo specchio. -Dici?- Chiese ancora ed Elisa, per l'ennesima volta, annuì più che convinta. Bill tirò un sospirò ed alzò le spalle. Di certo l'amica non gli avrebbe mai fatto indossare qualcosa che gli stava male. Si fidava di lei. Mentre pensava a questo la propria immagine nello specchio ai suoi occhi cambiò drasticamente.

    Vide quel paio di pantaloni stringersi alle proprie gambe esaltando la loro lunghezza e magrezza; come per magia il pantalone ora sosteneva anche il suo piccolo sedere sodo. Sorrise raggiante e batté le mani contento, saltellando appena sul posto lasciando di stucco Elisa.

    -Sì, mi stanno benissimo.- Affermò per poi rientrare a cambiarsi per mettere i propri abiti.

    Elisa si guardò allo specchio con le sopracciglia alzate, con la bocca aperta. -Ma...- soffiò non capendo cosa fosse successo, scosse la testa confusa e tornò a sedersi. -Roba da pazzi.- Disse poggiando il mento sui palmi della mano, posando i gomiti sulle gambe. -Ho un amico fuori di testa.-

    -Guarda che ti sento.- Urlò da dietro il camerino Bill, ridendo per poi uscire dopo un'altra decina di minuti con i propri abiti.

    -Ora mancano solo gli accessori.- Affermò ed Elisa annuì, prendendolo sotto braccio andando alla casa. Quel pomeriggio non sarebbe ancora finito lì.












    Tom respirò velocemente asciugandosi con il dorso della mano la fronte imperlata di sudore, le vene delle sue braccia stavano pulsando, mentre i muscoli di tutto il suo corpo si flettevano ad ogni suo movimento. Osservò il muro davanti a sé corrucciando la fronte, afferrando la borraccia vicino a lui e bevette per dissetarsi.

    Il rumore dei propri passi cadevano leggeri sul tapis roulant della palestra, mentre al suo fianco Georg cercava di tenere il passo, anche se stava quasi annaspando.

    -Ma... anf, tipo... non potremmo fare una pausa?- Domandò Georg fermando il proprio tapis roulant e posando le mani sull'attrezzo, portando il capo in avanti cercando di riprendere fiato.

    Il libraio scoppiò a ridere e si fermò continuando a bere il proprio integratore, per poi scendere dal tapis roulant prendendo l'asciugamano e mettendoselo attorno al collo, asciugando quelle piccole goccioline di sudore che scendevano dalla sua nuca, percorrendo il suo collo. Si sfregò l'asciugamano di spugna sul volto, sospirando appena e guardò l'amico che si era andato a sedere sulla panca dei pesi libera.

    Si avvicinò a lui dandogli una pacca sulla schiena ridacchiando. -Già stanco, dopo solo un'ora di palestra?- Domandò e Georg lo guardò male, per poi grugnire cercando di sistemarsi i capelli nella coda che aveva fatto.

    -Con te un'ora vale per cinque.- Affermò il castano, osservando un paio di ragazzi che stavano passando davanti a loro, sporgendosi e guardando il fondoschiena di entrambi.

    Tom ruotò gli occhi guardandolo, dandogli poi uno scappellotto. -Potresti essere meno palesemente pervertito?- Gli chiese guardandolo male.

    Georg borbottando a bassa voce e alzandosi, spintonando appena il libraio. -Parli tu che te la fai con un sedicenne?- Domandò riuscendo a fare arrossire l'altro, che si morse le labbra non sapendo come ribattere. Aveva pienamente ragione.

    Il piastrato notando il suo cambiò d'umore sbuffò e gli avvolse le spalle con un braccio. -Su che scherzavo, finiamo i nostri esercizi così posso tornarmene a casa e ingozzarmi come un maiale.- Affermò e Tom lo guardò, per poi scoppiare a ridere ed annuì.

    Continuarono a fare esercizio finché veramente Georg disse di non sentire più i propri arti, ma bensì masse inconsistenti di muscoli doloranti e quello era il segno che fosse veramente il limite per lui. Andarono negli spogliatoi svestendosi per poi andare alle docce, giusto per non finire per puzzare lungo la via di casa.

    -Allora sabato uscite?- Domandò il castano, mentre si insaponava i capelli e guardando Tom che si insaponava il petto con il proprio bagnoschiuma.

    Il libraio annuì, raccontandogli come fosse successo e cosa lo avesse spinto a chiedergli al ragazzo di uscire insieme. Di come gli era saltato addosso più che contento della domanda e di come si erano coccolati il resto della giornata. -E' tutto così semplice con lui.- ammise lasciando che l'acqua scivolasse lungo il proprio viso, lasciandolo con un sorriso da ebete sul volto.

    Georg lo guardò sorridendo, contento che l'amico fosse così felice. Se lo meritava, era un bravo ragazzo.

    -Dove andrete?- Chiese curioso.

    Tom si voltò dall'altra parte per lasciar scorrere il getto dell'acqua lungo la propria schiena muscolosa. -Kebab e poi passeggiata nel parco.- Rispose portando il capo in avanti, lasciando che l'acqua massaggiasse i propri muscoli e sospirò rilassato.

    -Ehi Georg.- Richiamò l'amico che mugugnò dandogli la sua attenzione. -Smettila di guardarmi il culo!- Esclamò ridendo, sicuro che Georg fosse paonazzo in volto e stesse boccheggiando, colto il fragrante senza che nemmeno lo vedesse.

    Il libraio chiuse l'acqua e afferrò l'asciugamano mettendoselo attorno alla vita, uscendo dalle docce comuni della palestra e rise, mentre il castano lo seguiva ancora imbarazzato.

    -Pochi giorni ed uscirò con lui... spero vada tutto bene, di non fare cazzate.- Borbottò poggiandosi al muro e sospirò alzando lo sguardo al soffitto. Chiuse gli occhi e respirò affondo, dandosi una pacca sulla coscia e sorrise. Al diavolo, sarebbe andato tutto bene e sarebbe stato una serata coi fiochi. Si avviò verso il proprio borsone per cambiarsi, senza smettere di sorridere, non sarebbe andato via tanto facilmente quel sorriso.








    Tom salutò Georg avviandosi all'interno del proprio palazzo, fermandosi di colpo sul portone quando vide una testolina nera davanti all'ascensore, che ondeggiava da un lato all'altro. Sorrise e notò le buste che stringeva nella mano, mentre nella tasca della felpa usciva un filo, sicuramente dell'iPod.

    Si avvicinò lentamente a lui e soffiò contro la sua guancia, rimanendogli alle spalle. Quello tremò e si tolse una cuffia, girando il capo e sorrise raggiante di fronte alla vista di Tom. Nessuno dei due dovette dire niente, appena il suono dell'ascensore suonò facendo capire che era arrivato e le porte si aprirono, il moretto afferrò il libraio per il giubbotto e lo tirò dentro all'ascensore.

    Fecero collidere le loro labbra in un bacio pieno di passione, mentre le porte dell'ascensore si chiudevano dietro di loro lasciandoli da soli, a godersi l'uno la presenza dell'altro. L'uno, il calore del corpo dell'altro.












    Note autrice: E lo so, ci speravate che mettessi qui l'appuntamento ma no u.u sono totalmente stronza, sarà nel prossimo AHAHAHAHHA odiatemi u_u spero comunque che questo vi sia piaciuto *-* Metto un piccolo banner che ho fatto per il capitolo, giusto così perchè non sapevo che fare ma di certo non supera quello che ha fatto lime XD

     
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  4. …BiscOttina…
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    Che bellissio regalo di Natale ^_^ !!!!
    Il capitolo è bellissimo e quei due sono così teneri e pucciosi !!!
    Tom è così tenero lo amooooooooooooooo........
    Cattivaaaaaaaa :cry: :cry: volevo l'appuntamentoooooooo!!!!!!!!!!!! come puoi lasciarci così :agitato1: ....weeeeeeeeeeeee :cry: :cry: :cry: !!!!!
    Comunqe bravissima come sempre e non vedo già l'ora del prossimo capitolo ^_^ !!!
    baciotti....
     
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  5. sghycietta
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    Che bel chappyyyy! Grazie milleeeeee!!!!!!!!!! :D
    Cheppizza potevi metterlo l'appuntamento però uffa =(
    Che tenerosissimi che sono!
    E Gege mi fa morireee! xD
    Un UP al volo di incoraggiamento!
     
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  6. ~Maryon‚
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    Mi fa piacere che vi sia piaciuto tanto, spero di finire presto il prossimo capitolo (:
     
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    waaaaaaaaaaaa finalmenteeeeeee!!!!!!!*____*
    Grazieeeeeee un capitolo......=Q______ce stanno a bacoarsi ogni due secondi o.o non voglio immaginare quando faranno altroç_____ç
    Stanno tutti e due su marte hahah sopratutto Tom!!!cos'ha dieci anni??
    cavolo voglio vedere Bill come si vestirá!!!!povero Tom...sicuramente avrá una situazione molto "dura" da grstire xDD
    ora non farci aspettare più tre secoli per il prossimoT____T
    muoio dalla voglia di leggere del loro appuntamento'ç'
     
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  8. ~Maryon‚
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    xDD grazie tesoro (:
     
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  9. MorgieStorm
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    e come vanno con le limonate i due piccioncini! *.*
     
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  10. sghycietta
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    xD Daverooo
    UP!!!!!!!!!!!!!!!
     
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  11. Hope;
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    Oddio cioè ..meraviglia.
     
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    non vedo l'ora che usino il ciboooo*_________*
     
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  13. sghycietta
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    Già giàà! *sbava*xD
    UUUP
     
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    inizio a leggere ù_ù
     
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    QUOTE (sghycietta @ 28/12/2010, 16:09) 
    Già giàà! *sbava*xD
    UUUP

    ci metterá tutte K.O xDDD
    upppp
     
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1304 replies since 22/10/2010, 18:29   40676 views
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